Intervista a Mariastella Pizzetti, stella del Brescia Primavera
E’ uno dei punti di forza della Primavera di mister Mazzola: Mariastella Pizzetti, 18 anni ad aprile, è il perno centrale della difesa e capitano delle Leonessine.
Quando hai cominciato a giocare e dove
Ho iniziato nella Verolese, la società della mia città Verolanuova, nove anni fa. Giocavo con i maschi, e ho iniziato in porta. Poi quando mio fratello gemello ha iniziato a giocare anche lui fra i pali ho deciso di spostarmi dentro il campo per evitare dualismi. Così ho giocato a centrocampo, poi mi sono sistemata in difesa
Quando sei arrivata a Brescia?
Cinque anni fa, ho iniziato nelle Giovanissime e sono stata nominata capitano al secondo anno. Non me l’aspettavo. Poi sono passata in Primavera
Mamma e papà come hanno preso la tua decisione di giocare a calcio?
Bene, mi hanno sempre sostenuta e portata in giro ovunque per permettermi di coltivare questa mia passione
Come è essere capitani di una squadra di calcio?
E’ una cosa molto bella, in particolare perché sono stata “eletta” dalle mie compagne all’unanimità. Mi ha fatto sentire un vero punto di riferimento e allo stesso tempo anche molto responsabilizzata. Ma mi piace molto come sensazione. Le ringrazio davvero tanto per la fiducia che ripongono in me che cerco di ripagare ogni giorno rappresentandole in campo e fuori. Io sono sempre dalla loro parte
Che capitano sei? Una che “si fa sentire” o più una leader silenziosa?
Non amo urlare in campo, o protestare con l’arbitro o contro le avversarie. Sono più tranquilla, cerco di riporre attenzione alla disposizione tattica: da difensore centrale ho sott’occhio tutta la squadra e posso quindi richiamare le mie compagne sotto quel punto di vista. Sono una giocatrice che cerca di mettere ordine in campo
Veniamo alla stagione in corso: la lotta con l’Inter è serratissima
Sì e spero che sarà così fino alla fine e che ci vedrà vincitrici. Siamo sempre arrivate seconde nelle scorse stagioni, credo sia arrivato il momento di prenderci qualche soddisfazione. La strada però è ancora molto lunga e ci sono tante squadre insidiose da affrontare che si sono migliorate rispetto alla stagione scorsa. Non sono tanto le sfide “di cartello” che mi preoccupano, quanto quelle con le avversarie apparentemente più abbordabili, che ci hanno creato molti problemi in questa stagione
Anche il mister ha sottolineato questo aspetto
Sì, ne siamo consapevoli. Ne parliamo sempre tra di noi, dobbiamo essere concentrate sempre al massimo indipendentemente dal nome dell’avversaria. Il nostro più grande nemico siamo noi stesse: una volta interiorizzato questo, non avremo più ostacoli
Per concludere: cosa vede nel suo futuro Mariastella Pizzetti?
Intanto prendere il diploma: sono al quarto anno di ragioneria indirizzo relazioni internazionali. Studio inglese, francese e tedesco. Mi piacerebbe fare un’esperienza importante all’estero, sia dal punto di vista dello studio che dello sport