Se ami i primi cremosi, questo risotto zucca e castagne autunnale è la tua coccola perfetta

Risotto con zucca e castagne

Piatto dal sapore autunnale, il risotto con zucca e castagne, arricchito da cashews e un rametto di rosmarino per un tocco di eleganza. - calcioinrosa.it

Francesco Russo

Novembre 10, 2025

La prima forchettata di un risotto cremoso può raccontare la stagione: odore di foglie, la dolcezza della polpa arancione e la nota farinosa delle castagne. In molte cucine italiane questo piatto torna ogni anno come risposta semplice ed elegante all’autunno. Qui non si tratta solo di seguire una ricetta, ma di scegliere tecniche e ingredienti che mantengano l’equilibrio tra zucca e castagne, tra morbidezza e struttura. Lo racconteremo passo dopo passo, con indicazioni pratiche su cottura, mantecatura e varianti, perché sono i dettagli — non le idee grandi — a fare la differenza nel piatto.

Preparazione e tecniche

Il punto di partenza è il trattamento delle castagne e della zucca. Le castagne possono essere cotte al forno a 190 °C per circa 20 minuti o bollite in acqua salata per 40-45 minuti con una foglia di alloro; in entrambi i casi è importante incidere la pellicina prima della cottura per facilitare la sbucciatura. Un dettaglio che molti sottovalutano è lasciare riposare le castagne qualche minuto sotto un canovaccio per completare lo shock termico e facilitare la rimozione della pellicola interna.

Per la zucca, la decisione fra tostare in forno o cuocere direttamente nel soffritto cambia la resa aromatica: il forno concentra i sapori e regala una polpa più asciutta, utile se volete frullarne metà per una crema; il soffritto con scalogno, olio e metà del burro mantiene invece più umidità e integra gli aromi nel riso. Tostare il riso per 2-3 minuti prima di sfumare con vino bianco e aggiungere brodo caldo è una pratica che controlla la struttura del chicco.

Durante la cottura, aggiungete il brodo vegetale poco per volta e mescolate frequentemente: questo aiuta a rilasciare l’amido e a ottenere la cremosità desiderata senza eccedere con i liquidi. A circa metà cottura unite le castagne spezzettate; tenetene qualcuna intera per la decorazione. Quando il riso è al dente, spegnete e mantecate con il restante burro e Parmigiano, emulsionando energicamente: la mantecatura è il gesto che lega sapori e consistenze, e spesso è il vero discrimine tra un risotto corretto e uno solo godibile.

Ingredienti, varianti e abbinamenti

La ricetta base richiede zucca, castagne, riso (Carnaroli o Arborio), brodo, scalogno o cipolla, burro e Parmigiano. A partire da questo impianto si possono esplorare varianti abbastanza diverse. Per un contrasto dolce-salato si può aggiungere speck croccante a fine cottura; per aumentare la cremosità si può invece unire un formaggio erborinato come gorgonzola o un taleggio a cubetti, sciolto nella mantecatura. Un dettaglio che sfugge a chi vive in città: l’uso di prodotti locali, come una zucca di stagione o castagne appena tostate, cambia il profilo aromatico del piatto più di una modifica tecnica.

I funghi, soprattutto i funghi porcini secchi reidratati o freschi, aggiungono un’aroma boschivo che completa le note dolci della zucca. La farina di castagne offre invece alternative per pane e dolci da servire a fianco del risotto: è un modo per estendere il tema del menu. Sul fronte nutrizionale, la zucca apporta fibra, beta-carotene e vitamine del gruppo B, mentre le castagne forniscono carboidrati complessi e minerali; per questo il piatto è sostanzioso ma non eccessivamente grasso.

Per l’abbinamento enologico, i bianchi strutturati come uno Chardonnay giovane o un Soave Classico funzionano bene; per chi preferisce rossi leggeri, un Pinot Nero di media struttura è adatto. Anche spumanti Metodo Classico o un Franciacorta possono aggiungere freschezza e contrasto alle componenti dolci e farinose delle castagne.

Conservazione, recuperi e suggerimenti finali

La gestione della conservazione e del recupero dei consumi è pratica comune in molte cucine: il risotto con zucca e castagne si conserva in frigorifero chiuso in contenitore ermetico per 1-2 giorni. Evitate la congelazione, perché la struttura del riso e delle castagne cambia. Per riscaldare, aggiungete un poco di brodo o acqua calda e rimestate a fuoco basso per recuperare la cremosità; un filo d’olio extravergine o una noce di burro completano l’emulsione.

Se volete trasformare gli avanzi, usate il riso avanzato per polpette o crocchette, legandolo con uovo e pangrattato e passando in forno o in padella. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’aumento di richieste per piatti con castagne: adattare porzioni e ingredienti ai consumi domestici aiuta a ridurre sprechi e a pianificare le spese. Quando scegliete la varietà di zucca, la Butternut resta una delle più versatili per dolcezza e consistenza; in alternativa una zucca locale può offrire maggiore profondità aromatica.

Ultimi consigli pratici: frullate metà della zucca per ottenere una crema vellutata se preferite una consistenza più omogenea; assaggiate sempre prima di aggiungere sale o formaggio per bilanciare la dolcezza naturale. La differenza spesso la fanno piccoli gesti in cucina: la tostatura del riso, la qualità del brodo e la cura nella mantecatura. In molte case italiane questo risotto resta un piatto di stagione, semplice da adattare e perfetto per chi cerca un primo che parli di territorio e di prodotti di stagione.