24/01/2025

Venezia, Edwige Bellemo “Calendario a scopo benefico per portare fondi a disabili e visibilità alla squadra”

Centrocampista esterno, fisicamente prestante, ha i suoi punti di forza nella corsa e nel colpo di testa, vantando numerose esperienze in squadre di categoria veneta, quali il Chioggia, la Virtus Padova e il Marcon prima di approdare da questa stagione al Venezia.

Sdoppiata tra attività agonistica, lavoro e studio, si è prestata per scopo benefico, insieme alle sue compagne di team a mostrare la sua immagine e bellezza per il calendario della società lagunare per sostenere un’associazione di disabili, dando allo stesso modo ulteriore visibilità alla squadra.

Andiamo a conoscere meglio Edwige Bellemo, pilastro della mediana del Venezia calcio femminile, compagine militante nel girone B del campionato di serie C femminile.

Salve sig.ra Bellemo, una sua breve presentazione come calciatrice

Salve sono Edwige Bellemo ho 30 anni e da circa 20 gioco a pallone, sono un centrocampista esterno tesserata con il Venezia che ha i suoi punti di forza nella corsa, fisicità e nel colpo di testa.

Come è nata la sua passione per il calcio ?

Sin da piccola sono cresciuta in un contesto in cui tra mio fratello più grande e i miei vicini ero circondata da maschietti per cui era inevitabile passare il tempo libero nel cortile giocando a pallone, all’epoca non vi erano grosse alternative; nel tempo però il tirare calci ad una palla da semplice gioco si è trasformata in una vera e propria passione, anche se all’inizio i miei genitori non erano favorevoli a farmi praticare questo sport, soprattutto mia madre che da ex ballerina aveva paura che mi potessi far male; in seguito nel corso degli anni della scuola media è arrivata la svolta quando una mia compagna di classe mi ha convinto ad iniziare l’avventura calcistica a livello agonistico.

In che squadre ha militato finora ?

Ho iniziato a 14 anni nel Chioggia per poi far parte della rappresentativa regionale under 14, a 16 anni sono passata in serie B, per poi militare per 5 anni nel Virtus Padova, squadra con cui partendo dalla serie D ho vinto 2 campionati, 2 coppe veneto e 1 supercoppa, in seguito ho deciso di cambiare ambiente per cercare nuovi stimoli andando al Marcon e da quest’anno sono al Venezia.

Un giudizio sul campionato del suo Venezia

Siamo quinte in classifica, non siamo partite con il piede giusto, perdendo subito la prima gara di campionato con il nostro acerrimo rivale, il Vittorio Veneto, la nostra autentica bestia nera; storicamente tra le due squadre c’e’ una forte rivalità ed evidentemente abbiamo pagato lo scotto dell’inesperienza avendo in rosa una squadra molto giovane, valida e promettente ma che necessita di tempo per maturare.

Chi vede favorita per la promozione ?

Ad inizio stagione avrei messo sullo stesso piano Riozzese e Vittorio Veneto ma ora dopo averle affrontate non ho dubbi nel dire che vedo la Riozzese favorita per la promozione.

Come è nata l’idea del calendario ?

E’ il primo anno in cui parte questa iniziativa benefica destinata a raccogliere dei fondi in favore di un’associazione che si occupa di disabili, l’Onlus Mosaico Friend. In particolare i proventi sono destinati all’associazione gestita dalla nostra team manager Margherita Portieri che ha due fratelli autistici; in verità già dallo scorso anno il ricavato delle multe disciplinari viene donato per tale finalità, mostrare la propria immagine per un calendario (io rappresento il mese di Novembre) era un giusto modo per aiutare persone svantaggiate che hanno bisogno di sovvenzioni nonché allo stesso modo era un’occasione per dare visibilità alla nostra squadra.

Siete riuscite a vedere la squadra maschile del Venezia allenata da Zenga ?

Non ho ancora avuto modo di conoscere di persona Walter Zenga e la squadra maschile del Venezia, saremmo dovuti andare a vedere il derby con il Padova ma il posticipo alla domenica ha fatto slittare questa possibilità.

Infine, un breve commento sulla situazione del movimento calcistico femminile in Italia

Nel nostro piccolo siamo ancora discriminate, vige ancora una mentalità chiusa anche se qualcosa si sta finalmente muovendo negli ultimi tempi con l’ingresso delle società maschili e l’interesse dei media; nel nostro mondo si vive di emozioni e di passione, ci si divide tra studio, lavoro e attività agonistica, iniziare a guadagnare qualcosa è già un buon punto di partenza, probabilmente mia madre avrebbe dovuto concepirmi dieci anni più tardi per iniziare a vivere l’inizio di una nuova era.  

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