Res Women, Sharon Gherghi : “La fascia di capitano mi onora e carica di responsabilità”
Terzino di lunga esperienza e militanza nella Res Roma, ha sposato con entusiasmo il progetto di far parte della neonata società romana, naturale continuazione della precedente e storica società capitolina.
Specializzata nelle reti impossibili da calcio d’angolo, è autentica guida e trascinatrice di un gruppo che ha saputo vincere, rispettando le attese, il campionato di Eccellenza della regione Lazio.
Omaggio della giornata per Sharon Gherghi, 29 anni, capitano e leader delle Res Women, punto di riferimento di una giovane e valida squadra, chiamata a giocarsi a breve la possibilità di poter bissare gli allori stagionali con la conquista della Coppa regionale.
Ciao Sharon, per iniziare una breve descrizione del tuo ruolo in campo
Ciao, mi chiamo Sharon Gherghi, ho 29 anni, in campo agisco nel ruolo di terzino, curo più la fase difensiva che quella offensiva proponendomi in avanti nella battuta dei calci d’angolo, la mia autentica specialità, considerato che ho realizzato diverse reti da corner, tre tra l’altro in una sola partita.
Le tue esperienze calcistiche
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 10 anni, militando per 5 anni nella Lazio e poi per 14 annate nella Res Roma, di cui la Res Woman è la naturale continuazione.
A chi ti ispiri ?
Non ho mai avuto un idolo a cui ispirarmi in particolare, se proprio dovessi inchinarmi lo farei soltanto difronte a due mostri sacri come Francesco Totti o Diego Maradona.
Trionfo nel campionato di Eccellenza al primo tentativo
Pur partendo con i favori del pronostico e cariche di aspettative, non era affatto scontato centrare il traguardo considerato che il calcio è cattivo e non sempre le cose vanno come dovrebbero andare premiando i piu’ meritevoli. La forza del gruppo ha fatto la differenza in un contesto formato in gran parte da diverse ragazze giovanissime del 2003, di 15 o 16 anni guidate da uno staff preparato e competente di livello da serie A.
Essere capitano, piu’ un onore o una responsabilta’ ?
Sono onoratissima di portare quella fascia sul braccio, è stimolante e allo stesso tempo ti carica di responsabilità che gestisco con amore e attenzione, cercando di curare ogni aspetto riguardante le mie compagne. È altresì motivo di stima e fiducia di cui ne vado davvero fiera ed orgogliosa.
Il ricordo piu’ piacevole della tua carriera
La partita che ricordo con piu’ piacere è stata la semifinale di Coppa regionale con il Monterotondo, una gara delicatissima e assai tesa dove ho segnato tra l’altro una rete decisiva, pescando il jolly direttamente dal calcio d’angolo. E’ l’incontro che al momento mi piace ricordare con piu’ emozione ed entusiasmo, in attesa che magari il XXV Aprile nella finale di Coppa Lazio si possano vivere altre situazioni altrettanto piacevoli.
Progetti per il futuro ?
Il calcio per me è stile di vita, la mia piu’ grande passione, finchè le gambe me lo permetteranno, riuscendo a tener testa alle ragazzine di 15 – 16 anni, senza apparire ridicola in campo, continuerò a giocare.