Galoppi, addio al S.Miniato Siena: «Tante promesse non concretizzate»


Intervista all’ormai ex team manager e ds del San Miniato Siena Women Roberto Galoppi, che nel suo personale curriculum vanta l’esperienza come vicepresidente del Chieti ed il ruolo di dg dell’Empoli Ladies con le quali nel 2017 raggiunse il record di imbattibilità stagionale. Per lui tre promozioni in A: la prima con il Chieti nella stagione 2015/16 alla quale sono seguite le due promozioni in A con l’Empoli Ladies (ex Castelfranco).
Nel suo bagaglio professionale vanta esperienze che le hanno permesso di raggiungere traguardi importanti come le tre promozioni in A con il Chieti e l’Empoli Ladies (ex Castelfranco), oltre a due semifinali di Coppa Italia.
«Sono entrato al Chieti otto anni fa ed il lavoro che abbiamo fatto con la società è stato quello di risanarla e di rinforzarla. Dopo tre anni, in quella che è stata l’ultima stagione del campionato di serie B a quattro gironi, abbiamo raggiunto la promozione in A. Conclusa questa esperienza, mi sono spostato al Castelfranco (in quella che sarebbe poi diventata la squadra dell’Empoli Ladies) raggiungendo, nel 2016 e nel 2017, le semifinali di Coppa Italia, entrambe le volte come unica formazione di B. A fine stagione 2016/17 abbiamo raggiunto il record di imbattibilità del campionato, ottenendo così la promozione in serie A alla quale è seguita una retrocessione e, nell’anno successivo, una nuova promozione in A nel mio ultimo anno con la squadra azzurra».
Al termine di questa stagione calcistica, non molto fortunata a causa di forze maggiori, è arrivato l’addio con il San Miniato Siena Women, la squadra nella quale ha ricoperto prima il ruolo di team manager poi la carica di direttore sportivo.
«Lo scorso anno sono entrato in questa squadra che aveva vinto tutto nel campionato di Eccellenza e che si ritrovava ad affrontare il suo primo anno di campionato di terzo livello: inizialmente ricoprivo il ruolo di team manager e, a seguito di alcuni problemi dell’ex ds nonché ex preparatore dei portieri, ho preso il suo posto in società. Purtroppo le tante promesse non concretizzate hanno avuto un ruolo fondamentale in questa rottura; di questa esperienza ho comunque dei bei ricordi e riconosco che la società del San Miniato ha tutte le opportunità per crescere».
Cosa si porta dietro delle sue esperienze lavorative?
«Il ricordo ed il legame più forte è sicuramente quello con le atlete. Per fare qualche nome: Melania Martinovic – ex Chieti, attualmente alla Florentia -, Maria Luisa Filangeri con Benedetta Orsi – ex Empoli che adesso sono al Sassuolo – e Margherita Citti, ex Fiorentina. Tutte mi hanno dato tanto e le ricordo piacevolmente».
«Puntiamo sulle giovani per la promozione in A»: una sua citazione che delinea la mentalità alla base del suo modo di lavorare. Quale pensa che sia la chiave per avere successo in quello che fa?
«La chiarezza è il primo elemento: senza un rapporto di chiarezza e di fiducia continua sia con la società sia con le ragazze non si farebbero grandi passi. Il campo diventa una seconda casa e la regola principale è quella di risolvere i problemi. Apprezzo quando una ragazza viene da me e si lamenta, magari, perché non viene fatta giocare; dimostra un senso di attaccamento alla maglia ed una voglia di mettersi in gioco che porta tutta la squadra ad un’unione di intenti ed alla lotta per un obiettivo comune».
In una realtà calcistica che negli ultimi tempi sembrava aver preso una direzione di cambiamenti importanti, come vede la situazione attuale del calcio femminile considerando anche la recente decisione in merito alla sospensione del campionato?
«Volente o nolente, era nella consapevolezza comune che il campionato non sarebbe stato portato avanti. Sarebbe bastato, però, saperlo prima. Il calcio femminile viene riconosciuto ancora come dilettantistico e questa decisione delinea una mancanza di crescita in un’occasione in cui si poteva dimostrare che non c’è distinzione di importanza tra calcio femminile e maschile. Ci sono costi importanti da sostenere per preparare le strutture e per garantire che le disposizioni emanate dal Comitato tecnico scientifico del Governo siano ottemperate; questa sarà una “prova del nove” per molte società che, a parte le “big”, avranno seri problemi con la ripartenza. Dispiace soprattutto per le azzurre di Milena Bertolini che stavano ottenendo ottimi risultati nelle qualificazioni per gli Europei; lo stesso vale per le nazionali U19 ed U23. Questa è una situazione che va monitorata un passo alla volta».
Come vede il suo futuro da dirigente e cosa cerca in una nuova squadra?
«Al momento non ho alcuna proposta concreta. Cerco una società che sappia darmi l’opportunità di mettere in pratica quelle che sono le mie capacità e ciò che ho dimostrato di saper fare in questi anni. Si impara dagli errori e se trovassi una società che mi desse fiducia tale da poter mostrare il mio desiderio di riprendere un cammino e la voglia di crescere, ne sarei davvero entusiasta».
Qual è la sua opinione in merito all’esonero di mister Pistolesi dall’Empoli Ladies?
«Pistolesi è colui che ha creduto in un progetto fin dall’inizio e che, dalle ceneri, insieme allo storico presidente Bachi, ha creato il Castelfranco. Grazie alla sua empatia, per molti, riesce a dare quel “qualcosa in più” che serve a raggiungere degli ottimi obiettivi. Il cambiamento segna che qualcosa è mancato, magari qualcosa a livello motivazionale da parte delle ragazze. Personalmente, la ritengo una grande perdita per la squadra perché la sua empatia e le sue competenze potevano far comodo, non per forza a livello di panchina ma come figura all’interno della società».