Florentia, Pisani: “Il calcio americano è molto più fisico ma meno tecnico di quello italiano”


La Florentia San Gimignano crede che sia la squadra ideale per lei. Il mister le chiede sempre il massimo sia in allenamento che in partita: intervista speciale al difensore Elena Pisani.


Ciao, una tua breve presentazione…
Ciao, sono Elena Pisani, ho 23 anni e sono un difensore della Florentia San Gimignano. Sono di Milano ma ho vissuto gli ultimi 4 anni in America, dove ho giocato per la squadra di un college di prima divisione ed ho conseguito la laurea in ingegneria biomedica. Tornata in Italia ho cominciato gli studi per la specialistica di ingegneria biomedica presso il Politecnico di Milano.
Quando hai iniziato a giocare a calcio? Le tue esperienze in carriera…
Ho iniziato a giocare in terza elementare seguendo le orme di mio fratello di due anni più grande. Ho cominciato a giocare a calcio nella squadra maschile del quartiere, poi all’età di 12 anni sono passata all’ACF Milan Femminile, squadra che mi ha fatto esordire in Serie A giovanissima. Successivamente sono passata alla CF Bocconi, militante nel campionato di Serie B, dove sono rimasta per 4 anni, di cui gli ultimi due trascorsi da capitano della squadra. Nell’estate del 2016 sono volata in America dove ho giocato 4 anni per la East Tennessee State University, di cui sono stata capitano della squadra per 3 anni.
Ho avuto la fortuna di far parte delle varie nazionali giovanili U17, U19 e U23. Tra le varie esperienze in nazionale una delle più belle è stata senz’altro quella delle universiadi di Napoli 2019.
In che cosa vorresti migliorare dal punto di vista atletico?
Sicuramente nella rapidità.
Sei arrivata quest’anno alla Florentia. Come ti trovi? Quanta differenza hai trovato con il calcio americano, credi che esso ti possa aver dato dei vantaggi?
Sono molto felice di aver scelto la Florentia come squadra per il mio rientro in Italia. Mi trovo molto bene, abbiamo un bel gruppo e penso sia il posto giusto per me per migliorare.
Il calcio italiano rispetto a quello dei college americani è più tecnico e molto più tattico. Il gioco americano è però più fisico e i ritmi di gioco sono diversi.
Sicuramente l’esperienza americana mi ha aiutata a crescere molto dal punto di vista fisico e a prendere consapevolezza dei miei mezzi.
Hai ritrovato Cecilia Re, ti ha consigliato lei questa squadra?
Sono contenta di aver ritrovato Ceci, è un bel personaggio che porta sempre positività nel gruppo oltre a qualità sul campo. L’ho contattata quest’estate per avere un riscontro sulla società e me ne ha parlato davvero bene.
Che cosa ti chiede il mister?
Di dare sempre il massimo in allenamento come in partita, aiutare le compagne e giocare con serenità.
Sulla prossima sfida…
Per me sarà la prima volta a Bari. So che è un campo ostico ma l’unico obiettivo è fare i 3 punti.
Qual è il tuo obiettivo stagionale? E quale quello della tua squadra?
Il mio obiettivo personale è riuscire ad essere costante durante la stagione e arrivare a fine anno senza rimpianti, sapendo di aver dato sempre il massimo.
L’obiettivo della squadra è ovviamente quello di arrivare il più in alto possibile, in campionato così come in coppa.