Bottigliero: «Mentalmente sono cambiata»


Nell’ultima di campionato (2-1, ndr) ha dimostrato una cattiveria agonistica che non si era vista nelle gare precedenti: cosa è cambiato?
«Diciamo che sono cambiata mentalmente, nel senso che non ero preoccupata della mia prestazione perché, grazie all’aiuto dei mister e delle mie compagne di squadra che mi hanno incitata e rassicurata sulle mie capacità, ho iniziato a credere di più in me stessa. Ho iniziato a credere nelle mie qualità, cosa che prima facevo fatica a fare».
La Fortitudo ha attaccanti efficaci e con più esperienza, ma lei sta trovando il suo spazio. Possiamo dire che fin qui, visto che è anche la prima stagione in serie B, sia un anno speciale?
«Sì, è un anno speciale. Non mi sarei mai aspettata di entrare in prima squadra e di giocare alcune partite da titolare. È una cosa che mi dà molta carica, anche per il futuro».
«Cerco di ispirarmi a tutte le attaccanti e di prendere spunto dalle migliori caratteristiche di ognuna di esse: la tecnica di Rachele Peretti, la velocità palla al piede di Martina Gelmetti e il dribbling di Alice Martani».
Si può dire che, grazie al lavoro svolto con la Primavera, la Fortitudo abbia in mano un futuro in ascesa?
«Sì. Innanzitutto è risultato fondamentale il lavoro svolto da Alberto De Vincenzi e Massimo Malvezzi. Grazie a loro noi giovani abbiamo potuto crescere con costanza; e poi bisogna ricordare la fiducia che Simone Bragantini ha avuto e ha in noi, dato che ci ha fatto esordire in prima squadra e ci ha fatto giocare partite molto importanti».
«Non mi dimenticherò mai il mio esordio in serie B con il gol al 91’ che ha regalato il pareggio contro il Pordenone. Quel momento è stato davvero speciale: ho esordito, ho segnato all’ultimo minuto e tutte le mie compagne sono venute da me ad abbracciarmi».
Cosa le hanno i mister sul suo impatto con la prima squadra?
«Mi hanno dato fiducia e hanno creduto in me, dandomi consigli e dicendomi dove migliorare. Mi hanno detto che bisogna sempre dare il massimo e che non bisogna mai arrendersi. Mi hanno insegnato che è sempre possibile dare qualcosa in più, in ogni situazione».